Arazzi Banchetto di nozze di Peleo e Teti

Arazzi: trame di lana, seta e argento;
Bruxelles, manifatture di Geraert Van der Strecken e/o Jan van Leefdael;
Cartoni: Jacob Jordaens;
Provenienza: Bologna;
Bibliografia: inediti;
ca. 1635
Restaurati
Stato di conservazione ottimo

Arazzo 1: Giove, Giunone e Mercurio (dal Banchetto di nozze di Peleo e Teti delle Storie di Achille) Cm 148 x 168;
Arazzo 2: Venere, Minerva e Apollo (dal Banchetto di nozze di Peleo e Teti delle Storie di Achille) Cm 150 x 167;
Arazzo 3: Peleo e Teti (dal Banchetto di nozze di Peleo e Teti delle Storie di Achille)
Cm 152 x 166.

Esaurito

Categoria:

Descrizione

I tre arazzetti riproducono porzioni diverse di uno stesso cartone di Jacob Jordaens, uno dei massimi pittori e cartonisti del seicento fiammingo, raffigurante il Banchetto di nozze di Peleo e Teti (soggetto tratto da Ovidio, Metamorfosi, XI). Il cartone apparteneva a un ampliamento del ciclo delle Storie di Achille, di otto soggetti, i cui altri cartoni erano a firma di Rubens e realizzati tra il 1638 e il 1639. L’intervento di Jordaens fu necessario poiché Rubens, morto nel 1640, non poté provvedere da se stesso all’ampliamento del ciclo richiesto da un cliente all’arazziere brussellese Jan Raes tra il 1640 e il 1642. Per la scena del banchetto Jordaens si ispirò quindi largamente a prototipi anteriori dello stesso Rubens (come testimoniato da un bozzetto a Chicago, Art Institute e da un dipinto al Prado), rappresentando gli dei seduti attorno a un lungo tavolo scorciato obliquamente, con i festeggiati, Peleo e Teti, presso il capo del tavolo più ravvicinato; intanto Eris, dea della discordia, ha recato al tavolo il celebre pomo.

Il cartone venne in seguito acquistato insieme agli altri del ciclo da due dei più illustri arazzieri attivi a Bruxelles tra il secondo e l’ultimo quarto del XVII secolo, Geraert van der Strecken e Jan van Leefdael, i quali produssero su commissione gli arazzi della Storie di Achille, tra cui la scena delle nozze di Peleo e Teti (un grande arazzo col Banchetto, firmato da Geraert van der Strecken, è tutt’ora conservato a Palzazzo Carignano, a Torino).

I tre arazzetti qui proposti sono concepiti fin dall’origine nelle attuali dimensioni, dalle quali si deduce che fossero complementi coordinati aventi funzione di sopraporte entro una serie più ampia di grandi arazzi da muro. Nelle fiandre del XVII secolo, infatti, accadeva spesso che, nel caso i clienti degli arazzieri chiedessero ultimi imprevisti arazzetti complementari e integrativi, questi li tessessero copiando porzioni circoscritte dei grandi cartoni di cui disponevano già.

Tutti e tre gli arazzetti sono bordati verticalmente da cornicette che simulano listelli lignei intagliati. Nel primo (foto 1) Giove tiene in mano la mela, indeciso mentre Giunone, al suo fianco, tende la mano desiderosa: alle spalle Mercurio con il tipico cappello alato. Nel secondo (foto 2) si vedono Minerva e Venere che guardano affascinate la mela, e Apollo che suona la lira. Nel terzo (foto 3) Peleo e Teti sono a capo della tavolata del banchetto.

Arazzi: trame di lana, seta e argento;
Bruxelles, manifatture di Geraert Van der Strecken e/o Jan van Leefdael;
Cartoni: Jacob Jordaens;
Provenienza: Bologna;
Bibliografia: inediti;
ca. 1635
Restaurati
Stato di conservazione ottimo

Arazzo 1: Giove, Giunone e Mercurio (dal Banchetto di nozze di Peleo e Teti delle Storie di Achille) Cm 148 x 168;
Arazzo 2: Venere, Minerva e Apollo (dal Banchetto di nozze di Peleo e Teti delle Storie di Achille) Cm 150 x 167;
Arazzo 3: Peleo e Teti (dal Banchetto di nozze di Peleo e Teti delle Storie di Achille)
Cm 152 x 166.

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